di Paola Vannutelli
La marginalità mediatica dell’Aids. Parte degli articoli presi in esame non sono corredati da immagini: frequentemente contengono solo titolo e testo ridottissimo; quando presenti, inoltre, le immagini non sono significative.
Tale mancanza di corredo iconografico risiede, presumibilmente, nella marginalità mediatica attribuita al tema in questione, ai tabù che sin dall’origine accompagnano la malattia e alla poca conoscenza, di norma, degli operatori dell’informazione sulla realtà della malattia: infatti spesso associano la sieropositività all’infermità e alla morte (contagio, pandemia, eutanasia), trascurando la vera condizione delle persone HIV positive, cioè una vita scandita da una malattia cronica e le ripercussioni di tali condizioni sulla loro vita quotidiana. Solo a titolo di esempio, l’articolo pubblicato su La Stampa del 2 dicembre 2005 titolato significativamente “Kamikaze d’amore” affronta il tema complesso del rischio di contagio in coppie discordanti (in cui uno dei due soggetti è portatore del virus HIV), che non usano il condom. Il testo, non esaustivo, avrebbe meritato, per la singolarità dell’argomento, una più raffinata e approfondita narrazione, arricchita da immagini pertinenti in aggiunta al fiocco rosso.